La fondatrice del marchio ci ha raccontato la sua idea di biancheria intima
Abbiamo fatto due chiacchiere con Sara Jonsdottir, fondatrice e designer di Revol Girl, brand di intimo dedicato alle mestruazioni. I suoi slip, sensuali, comodi e sofisticati, vogliono rimpiazzare gli assorbenti tradizionali, così da salvaguardare l’ambiente e il portafogli. La stilista canadese ci ha parlato anche dei motivi che l’hanno spinta a rendere questo sogno realtà: la voglia di aiutare le donne, il bisogno di andare oltre gli stereotipi e l’amore per il punk (perchè no?!).
Scoprite che cosa ci ha raccontato nell’intervista:
Come è nata l’idea di creare Revol Girl?
Si è trattato di una serie di fortunati eventi. Tutto è iniziato dalla scoperta affascinante della “Third Wave Feminism” degli anni movimento femminista degli anni ’90. Tutto ciò è stato importantissimo per la creazione del mio brand, perché Revol Girl vuole davvero rompere tutti i clichè imposti dalla società. Durante il mio ultimo anno di studi alla Kwantlen’s Fashion School sapevo che volevo fare qualcosa che combinasse la mia passione per la moda, il mio voler essere “multidisciplinare” e il mio desiderio di aiutare concretamente le persone. Dopo un po’ di ricerca sui prodotti mestruali alternativi ai classici assorbenti, ho proposto Revol Girl come progetto scolastico. Il sorprendente numero di feedback da parte di persone pronte ad acquistare la mia idea mi ha così spinta a trasformare il potenziale di Revol Girl in un vero e proprio brand.
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Come mai le mestruazioni sono ancora un tabù? Arriverà il momento in cui saranno normalità?
Penso che sia considerato un tabù per via di una serie di pregiudizi sociali. Tantissime ragazzine non sono ben consce di quello che succede al loro corpo, e il mestruo viene stigmatizzato in generale, perfino nei film! Inoltre, il ciclo è qualcosa che non riguarda solo le “donne” in senso stretto, ma che comprende anche persone non-binarie e transessuali. Bisogna incoraggiare un dialogo più aperto fra tutti coloro che condividono questa esperienza, e non solo.
Da dove viene il del nome del brand?
Revol Girl è un omaggio al gruppo punk femminista Bikini Kill, autrici di “Rebel Girl”. La canzone incita alla rivoluzione e al non conformarsi alle norme sociali. E quindi da qui abbiamo iniziato un gioco di parole fra “rebel” e “REVOLution”. Ci piace pensarci come un brand capace di rivoluzionare l’industria delle mestruazioni, che ha davvero bisogno di una grande ondata di cambiamento. È ridicolo pensare che ogni anno vengano prodotti cellulari sempre più sofisticati mentre i metodi per arginare il mestruo siano gli stessi usati dai nostri nonni.
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Cosa o chi ti ispira di più?
Ciò che ci ispira più di tutto sono le persone che danno forza, energia e motivazione alle altre! Persone che usano i mezzi a loro disposizione per cambiare le regole e rompere i tabù. C’è così tanto pudore su determinati temi, dall’immagine del proprio corpo ai peli. Siamo davvero ispirate da chi ne parla con semplicità rimanendo se stesso!
Qual è il segreto che si nasconde dietro i nomi delle diverse mutande?
I loro nomi sono quelli di donne che mi hanno ispirato personalmente, o che hanno cambiato la storia con le loro azioni. Ci sono quelle dedicate a Serena Williams e a Gloria Steinem, e poi quelle in onore della mia amica Kim, mia grande supporter durante la nascita del brand.
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I tuoi prodotti sono pensati anche per risparmiare e salvaguardare l’ambiente. È davvero importante!
Questi prodotto aiutano certamente a proteggere il pianeta, riducendo sensibilmente la quantità di rifiuti che una persona con le mestruazioni produce ogni mese. Creando qualcosa di funzionale e performante, ma anche esteticamente soddisfacente. Speriamo di incoraggiare sempre più persone a rinunciare al consumo di prodotti usa e getta a indumenti che siano molto più confortevoli per loro e molto più eco friendly.
Il feed Instagram di Revol Girl è pieno di immagini inno alla diversità e alla body positivity, sia attraverso foto che illustrazioni. Che cosa ci dici a riguardo?
Io e il mio team siamo estremamente appassionati al tema dell’inclusività in tutte le sue sfaccettature. Essendo un brand empowering, vogliamo che la nostra immagine lo sia altrettanto! Crediamo nel femminismo e nell’intersezionalità, e proprio per questo è nostro divulgare un’immagine il più inclusiva possibile. Ci rivolgiamo al nostro pubblico, con slogan e foto, fino ai nostri prodotti e tutto racconta un mondo senza barriere, in cui ogni potenziale acquirente può immedesimarsi.
Vuoi dirci ancora qualcosa? Magari riguardo al futuro di Revol Girl?
Abbiamo ancora tanta strada da fare e molti progetti in cantiere. Vogliamo avere un contatto diretto con ogni singolo compratore, abbiamo avuto in passato acquirenti che non si potevano permettere i nostri prodotti, che riconosco essere un piccolo investimento all’inizio, dati i materiali e i metodi di confezionamento, e proprio per questo abbiamo spesso offerto le mutande ad alcuni compratori in difficoltà.
I nostri dipendenti hanno ogni settimana la possibilità di regalare un paio di mutande a una persona cara o a cui vogliono far conoscere il prodotto. E inoltre personalizziamo l’intimo per tutti quelli che hanno specifiche disabilità o bisogni diversi. Siamo soddisfatti e orgogliosi!
Parlo al plurale perché non avrei mai potuto realizzare tutto ciò da sola. Ho uno straordinario partner di lavoro e nella vita che mi aiuta ogni giorno, offrendomi nuovi punti di vista, input e idee. E poi c’è il mio team, un gruppo stellare di persone che ha reso Revol Girl realtà. L’unione fa la forza!