Cosa amano fare Gen Z e Millennials nel tempo libero? I social aiutano a scoprire (e promuovere) nuovi hobbies
Il tempo libero, questo sconosciuto: un’eterna corsa contro l’orologio, dal lunedì al venerdì, appresso a un’agenda bulimica di impegni. Chi ne dispone diventa un funambolo, in balia dell’oscillante giudizio della gente: bollato come fancazzista, ammirato come privilegiato, in entrambi i casi invidiato. Nell’era della messa al bando del time wasting, anche avere un hobby è una cosa seria: deve essere appagante, interessante da raccontare agli amici, ma soprattutto instagrammabile. Un destino a cui non scampa nessuno, Gen Z e Millennial in primis: dove trovano la voglia di dedicarsi a un hobby?!
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Proprio i social, perdite di tempo per antonomasia, si scoprono invece essere una miniera inesauribile di hobbies: già nel 2022, un’ indagine di Samsung condotta nel Regno Unito sottolineava come il 72% del campione analizzato (18-25 anni) fosse stato stimolato a intraprendere un nuovo hobby grazie a contenuti social.
In effetti: quanti reel si salvano nei propri profili TikTok e Instagram nella cartella mentale del “questo sarà il mio hobby dei prossimi mesi”?
Una miniera inesauribile e, si potrebbe aggiungere, che si “autoalimenta”: se il 74% del campione ha dichiarato che ricevere consensi per i propri hobbies postati li rende felici, è inevitabile che collaborino a far diventare alcuni hobbies dei veri e propri trend.
Ma allora: Gen Z e Millennials cosa fanno nel tempo libero? Proviamo a ragionare per le tanto odiate etichette.
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Lo sportivo
Se non segui un corso in palestra sei out. Il padel è già sul viale del tramonto?
A squattare in palestra sono buoni tutti ormai. Se prima il corso serale del personal trainer era evitato come la peste, oggi è diventato l’oggetto del desiderio. Più tecnico, concentrato in meno di un’ora e con pochi partecipanti è, tanto meglio. Instagram è ormai saturo di crossfitter; è il momento di fisici più esili e scolpiti di quelli che praticano calisthenics, disciplina a corpo libero basata su equilibrio ed elasticità, pole dancing o attività circensi. Se all’elasticità si vuole aggiungere un po’ di commozione, il puppy yoga è la risposta: a quanto pare Adho Mukha Svanasana, la posizione del “cane a faccia in giù”, fatta con un labrador di pochi mesi che ti scodinzola in faccia ha dei benefici.
E il padel dove è finito? Dopo la fioritura di campi in ogni quartiere, sembra ormai abbia stufato: tutti lo praticano, e poi le vittorie di Sinner hanno fatto tornare in auge il tennis. Tra poco ci dimenticheremo di entrambi, perchè tra i due sport racchettati si sta facendo strada un ibrido: il pickleball.
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Il nerd
Amare i videogiochi non è più un problema
Giocare è una cosa da grandi, farlo non è più motivo di vergogna né sintomo di sindrome da Peter Pan. Giocare ai videogiochi è una pratica ormai sdoganata, che fa parte della quotidianità della Gen Z quanto di quella dei Millennials. Dedicare un’ora della propria giornata a una console, in molti casi vuol dire anche socializzare: a fare da padrone nel mercato videoludico è il multiplayer online (Fifa, Fortnite, League of Legends, Call of Duty, per citare i più conosciuti), che permette anche di coltivare o creare nuovi rapporti interpersonali.
A questo mondo si affianca l’esperienza più classica del gioco da tavolo, nel più ampio dei sensi: dai giochi di carte collezionabili come Magic The Gathering, Yu-Gi-Oh! e Pokémon, fino al gioco di ruolo, più o meno immersivo. Re indiscusso del settore è Dungeons & Dragons, GDR fantasy nato negli anni Settanta e tornato alla ribalta anche tra i GenZ dopo il successo di Stranger Things (avete presente le sessioni di gioco di Will, Dustin, Michael e Lucas?).
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Il creativo-intellettuale
Riconoscere un Pinot grigio o dipingere a olio non è più abbastanza
A quanto pare ci sono passioni che sbocciano all’arrivo dei 30 anni: improvvisamente si vuole scoprire ogni segreto del Franciacorta, scrivere una nuova pagina d’arte con i propri quadri concettuali, reinterpretare Sei personaggi in cerca d’autore in chiave moderna che “Pirandello spostati”. Sommellerie, pittura, teatro: hobbies evergreen certo, che stanno però lasciando il posto a nuove attività.
La manualità pare prevalere nelle scelte di come impegnare il tempo libero: c’è chi vuole sporcarsi le mani con l’argilla per modellare vasi e ciotole, chi prova a creare gioielli in metallo o con materiali di recupero. Oppure chi segue corsi online di make up o crocheting, perché dire “fare l’uncinetto” non può riassumersi in un hashtag.
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A ciascuno il suo!
Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios