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Dalla pandemia alla guerra

Tempo di lettura: 2 min.

La pandemia, la guerra, l’odio, la morte, la fame. Cosa ci manca ancora?

L’analisi declamata da Liliana Segre, nella “Giornata europea dei Giusti” festeggiata il 6 marzo, ci dà la percezione della follia che stiamo affrontando: “Io ho pensato ai quattro cavalieri dell’Apocalisse. La pandemia, la guerra, l’odio, la morte, la fame. Cosa ci manca ancora? Mai avremmo immaginato tutto questo in Europa.”

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Mangiasogni (@mangia.sogni)

Questa sintesi così lucida, così tragica, azzera tutto il fiume di parole che da giorni ci sorbiamo in televisione da giornalisti, politici, virologi, generali, esperti di strategie militari e opinionisti del menga. Tutti saputelli che parlano con il senno del poi, seduti sul divano a discettare se Putin è pazzo, se bisogna armare la resistenza ucraina, che tutto era già chiaro da almeno dieci anni, che di fronte a una pandemia sbagliare è umano e via dicendo.

Parole in libertà solo per gonfiare il proprio ego, per sentirsi co-protagonisti nella storia e non testimoni di una tragica cronaca. Politici che parlano di sanzioni come un preside parlerebbe di sospensione per un alunno, direttori di giornali radio, che pur di apparire in televisione, si inventano inviati di guerra chiudendosi in un bunker per raccontare una guerra che non vedono; opinionisti che avevano già previsto tutto, magari leggendo i fondi del caffè.

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da WILL (@will_ita)

Armare o no la resistenza ucraina? Ma perché l’Ucraina non ha un suo esercito, una sua aviazione, una sua marina militare con le quali fronteggiare l’offensiva russa? Mica parliamo della Svizzera, ma di una nazione che ha già subito ingerenze fin dall’annessione della Crimea nel 2014 e ora la si tratta come una repubblica sudamericana alla quale fornire armi alla resistenza contro un dittatore. Non qualcosa ma molto non torna in tutta questa sporca vicenda.

Se ancora ci vogliono illudere con la storia dell’Impero del male contro l’Impero del Bene è giusto che si sappia che nel “male” ci sono personaggi ben determinati ad perseguire i propri obiettivi mentre nel “bene” la percezione è che non ci sia nessun personaggio all’altezza della situazione. Scordiamoci uomini come i Churchill, i Roosevelt, i de Gaulle e compreso lo “sconfitto” De Gasperi, oggi abbiamo solo ominicchi capaci soltanto di ragionare in termini di pil e quaquaraquà capaci di dire qualsiasi nefandezza pur di lisciare il pelo ai tanti, troppi piglianculo.

Tanto per citare Sciascia!

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da Petter Baiestorf (@petterbaiestorf1)

Se Putin è veramente un pazzo che ha deciso di avviare l’umanità verso un cupio dissolvi allora non c’è nulla da analizzare, ci si avvia verso una guerra nucleare e tanti saluti alla riconversione energetica, al cambiamento climatico, alla salvaguardia delle biodiversità e a tutti i buoni propositi. Sarà il deserto!

Se Putin non è quel pazzo che si sta dipingendo allora tutti “I Grandi della Terra” sono complici di un disegno, a noi oscuro, che mette in gioco la vita di ormai otto miliardi di persone che vivono sul pianeta Terra. Ognuno ha la sua parte in commedia e nessuno, se ci sarà un domani, si potrà proclamare innocente.

2560 1440 Gianfranco Gatta
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