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Dal Pandoro Gate al ricorso contro l’Antitrust

Tempo di lettura: 3 min.

La strategia di Chiara Ferragni e del suo team di comunicazione non sta portando a grandi risultati o hanno ragione loro?

A un anno e qualche giorno da Sanremo dove ha rappresentato le donne in difficoltà, il potere femminile, ha celebrato il corpo e ha portato sul palco dell’Ariston messaggi antiviolenza, Chiara Ferragni era entrata nell’Olimpo delle divinità social. Una sorta di Dea con fatturati alle stelle… e come si suol dire dalle stelle è finita alle stalle alla vigilia dello scorso Natale. Un Natale dove avrà mangiato di tutto tranne che panettoni. 

Com’è finita in tutto questo casino lo sappiamo ma come ora stia navigando in questa shitstorm ha del paradossale. Indagata per truffa aggravata oltre che per il Pandoro Balocco anche per le uova di Pasqua e poi per le bambole con la sua effige e ancora per i biscotti Oreo (ultimo aggiornamento: anche Pigna l’ha lasciata e lei ha fatto ricorso), tutto perché ha basato la comunicazione facendo credere alle persone di fare beneficienza, ora si sta arrabattando in disastrosi tentativi di ripulire l’immagine. 

Come andrà a finire sul piano legale ci penserà la legge ma lei si dice fiduciosa (per il momento è ufficiale il ricorso contro l’Antitrust per la multa dopo il caso Balocco). L’unica mossa intelligente che ha fatto e che dovrebbe continuare a fare sono i comunicati stampa. 

“Sono lieta che il governo abbia voluto velocemente riempire un vuoto legislativo”, ha esordito in una nota. Poi l’influencer da 29.3 milioni di follower ha aggiunto: “Quanto mi è accaduto mi ha fatto comprendere come sia fondamentale disciplinare con regole chiare le attività di beneficenza abbinate alle iniziative commerciali”.

E invece no, Chiara cosa fa? O cosa la spingono a fare? Tornare su Instagram, per fortuna vestita non di grigio, con stories e post. Peccato che lo fa prima disattivando i commenti, che non ha senso, e poi attivandoli solo ad amici e parenti, che ha del folle. 

 
 
 
 
 
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Le cose da fare secondo Acrimònia erano 2: sparire per un lungo periodo in modo da costruire il “mito” intorno a lei e comunicare solo tramite legali e ufficio stampa o cercare di tornare alla vita di prima lasciando però che tutti potessero dire la propria opinione. La gente è cattiva, è vero, ma è altrettanto vero che prima o poi si stanca e la smette. Insomma Chiara avrebbe potuto prendere il “popolo” per sfinimento e aspettare la famosa quiete dopo la tempesta. Nella vita ci vuole pazienza.

Tra gli ultimi goffi tentativi c’è stato quello di andare in vacanza e citare l’hotel dove ha soggiornato, una struttura molto chic che invece di ignorarla non ha resistito a condividere il suo post. Risultato? Una nuova valanga di insulti tanto da costringere i titolari dell’hotel a togliere il contenuto. La stessa fine ha fatto una giovane stilista che si è vista citare in una storia su Instagram da chi in un’altra condizione non l’avrebbe mai filata e anche qui fulmini e saette. 

Non paga usa un’altra strategia boomerang e cioè i figli e il cane, utilizzati come emotional marketing. Scelta folle per 3 banalissimi motivi. 

  1. La sovraesposizione di questi bambini è al collasso
  2. Per rifarsi la reputazione l’ultima cosa che si dovrebbe fare è usare minori che non c’entrano niente con quello che è successo, proprio perché la beneficienza di Balocco era rivolta a bambini malati di cancro
  3. Dopo che il Consiglio dei Ministri ha approvato una legge Ferragni per cercare di dare delle regole ogni qual volta si parli di beneficenza, quello che succederà a breve saranno nuove regole per tutelare l’uso delle immagini dei minori

Insomma dalla padella alla brace. 

Cosa rimane a Chiara Ferragni? Per ora i suoi vestiti che non può taggare perché se provasse a mettere un tag Dior verrebbe fulminata all’istante. Le rimane la sua cabina armadio che sembrando la Rinascente le ricorda i giorni felici. E finché neanche gli animalisti si svegliano, le rimane Paloma, il cane. Eh sì, per il momento anche Fedez, sventata la crisi con la foto pubblicata a San Valentino ora occorre chiedersi che ne sarà della prossima stagione de I Ferragnez.

La Ferragni continua a non ascoltarci ma ecco cosa dovrebbe fare:

  • Uscire dai social come già detto e creare effetto “mito” 
  • Vendere ad Amazon Prime l’esclusiva del racconto di tutta questa vicenda 
  • Tornare solo dopo il processo
 
 
 
 
 
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Perché Chiara Ferragni era così iconica e ora non è capace di raccontarci niente di nuovo se non che le stanno crescendo i capelli? 

Sarà la fine di un’era? Prima di Chiara, dopo di Chiara? O il team di super esperti ha già calcolato tutto? 

 

 

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios

2560 1440 Claudia Riva
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