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Dacci oggi il nostro reel quotidiano: la fede incontra i social

Tempo di lettura: 3 min.

App di incontri per fedeli, influencer della Bibbia e preti tiktoker: da popolare a pop, la fede cerca di avvicinarsi ai giovani sfruttando i loro media

Portare il messaggio di Dio in posti sperduti del mondo era l’Erasmus dei secoli scorsi. Con alcune piccole differenze: rischio di malaria e possibili rapimenti da un lato, ciucche memorabili a Valencia e affitti discutibili dall’altro. Oggi è il tempo dell’evangelizzazione agile, in smartworking, dove i social sono parte fondamentale di quella che si potrebbe definire una vera e propria operazione religiosa di rebranding.

 
 
 
 
 
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Ere geologiche sono passate dai tempi dei missionari in Africa e delle suore in Oriente; lontano anche il ricordo dell’onnipresente (letteralmente) Radio Maria, delle suore ai talent show, dei papi su Twitter. In un mondo che viaggia velocissimo, una delle istituzioni più antiche e lente ha iniziato a confrontarsi con la galassia social. A farlo non sono solo giovani preti come Don Alberto Ravagnani (youtuber Montemagno style), ma soprattutto giovanissimi tiktoker laici. Mosche bianche? Se si considera che a Lisbona, durante la Giornata Mondiale della Gioventù 2023, si è tenuto il primo Catholic Influencers Festival, al grido di “andate in tutto il mondo” (reference Marco 16:15), probabilmente la questione è presa molto sul serio.

@nicola.campo

la ragazza perfetta non esist- AH NO

♬ suono originale – ✞

Ma chi sono questi missionari digitali? Non solo cattolici, ma anche protestanti e anglicani; molti sono americani, del nord e del sud, non mancano però gli italiani. Tra questi si possono citare Benedetta Palella, content creator da oltre 30 mila follower che recita il rosario in live, tre volte alla settimana. O Nicola Camporiondo, un pubblico di 90 mila anime, che condivide la sua vita da credente praticante, con una buona dose di meme cristiani. Altro fenomeno che sta prendendo piede, condiviso sui social, è il Bible journaling: importato dagli Stati Uniti, è un esercizio spirituale che consiste nella lettura di testi sacri, accompagnata da appunti, sottolineature, disegni e riflessioni.

 
 
 
 
 
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Social e spiritualità si uniscono anche nella ricerca di un partner. Molte sono infatti le app di incontri per cristiani come SALT: in cosa si differenziano dai canonici Tinder, Bumble e Meetic? Dopo un’accogliente citazione biblica, ogni volta diversa, l’utente può iniziare a personalizzare il proprio profilo. Dopo la canonica foto profilo, si può aggiungere un breve vocale, per far conoscere la propria voce. Subito sotto, nessuna frase accattivante ed enigmatica per fare colpo, ma una breve risposta alla domanda “che cos’è per te la fede?”. Hobby stravaganti e millantate doti da chef e critico d’arte non faranno colpo; i badge che valgono veramente sono quelli della sezione “come ti connetti al meglio con Dio?”. Tra le risposte: Messa cattolica, lettura della Bibbia, Messa latina, ritiri, sermoni, volontariato, evangelizzazione… Percentuale di successo dell’app? Curiosando nella sezione “Storie di SALT”, sembrerebbe che il passo dal primo incontro all’altare sia brevissimo: il matrimonio non è assicurato, ma quasi.

 
 
 
 
 
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Un post condiviso da SALT (@be_salt)

Quando credere sembrava essere passato di moda, se non addirittura qualcosa da tenere nascosto, ecco che i social provano a invertire l’andamento. La tendenza sembra però quella di una fede né vissuta a livello comunitario, né mediata da una chiesa in quanto istituzione. A prevalere è un rapporto diretto con la spiritualità, vissuta individualmente sul modello protestante americano (Bible journaling): anche se acciaccato e in via di superamento, il soft power Usa influenza pure la religione.

Da soli nello spirito ma in cerca di una comunità a cui appartenere, preferibilmente online che è meno impegnativo. Chissà che nel Metaverso si consumerà il prossimo scisma: da un lato i metapreti, dall’altro gli ortodossi della Messa in presenza. O che i sermoni, per evitare una troppa soggettività da parte dei soldati di Cristo, verranno scritti da ChatGPT. Mai come in questo caso si può dire: solo la Divina Provvidenza lo sa.

 

 

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios

2560 2560 Federico Ingemi
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