• it
giovedì, 12 Dicembre 2024
  • it
giovedì, 12 Dicembre 2024
  • it
giovedì, 12 Dicembre 2024

COVID in TV, ormai siamo al trionfo della vana gloria.

Tempo di lettura: 3 min.

Un’infinità di errori nella gestione dell’informazione della pandemia

È palese che nella gestione della pandemia, ufficialmente iniziata nel febbraio 2020 ma in realtà nell’autunno del 2019, come accertato dagli allarmi di molti medici di famiglia, un’infinità di errori siano stati fatti.

Ed è umano oltre che inevitabile, dovendo affrontare un qualcosa di sconosciuto; resta da accertare se alcuni di questi errori siano stati intenzionali per dolo a fini di lucro; nonostante ancora non sia stata instituita una commissione di inchiesta parlamentare, ci penserà la magistratura ad indagare.

Così come è altrettanto palese che l’errore più macroscopico riguardi l’Informazione, a tutti i livelli: politico, scientifico e ancor più grave, i mass media.

La politica, invece di unirsi di fronte ad una pandemia mondiale, non ha fatto altro che divedersi su posizioni inspiegabilmente contrapposte, solo per raccattare qualche voto in più, raggiungendo soluzioni tramite mediazioni al ribasso, come dimostra l’ultima decisione presa dal governo sulla limitazione del green pass rafforzato, solo dal 6 dicembre al 15 gennaio per le zone bianche; come se il virus, dopo quella data, d’incanto sparisse.

 

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da Corriere della Sera (@corriere)

 

Continuiamo ad assistere a delle speculazioni vergognose per un Paese civile.

Tra tutti gli errori compiuti dalla comunità scientifica, in fatto di comunicazione, c’è stato all’inizio quell’atteggiamento assertivo, arrogante da esibire in una fase di “working in progress”; dall’OMS, al Comitato Tecnico Scientifico, passando per le varie Agenzie del Farmaco, sono state prese cantonate a dir poco ridicole come l’inutilità delle mascherine, la guerra sui tamponi, fino ad arrivare al caso AstraZeneca che anche un bambino ha capito fosse solo una guerra di business.

Riguardo alla terza dose,boosterper quelli colti, l’immunologo Francesco Le Foche, con immancabile sicumera, afferma: «La dose “booster” prolunga moltissimo l’immunità: è quella che normalmente, nel caso di tutte le vaccinazioni, ci rende immuni alla malattia. Ecco perché dobbiamo concentrarci sulla terza dose: potrebbe essere la sferzata finale al virus».

 

 
 
 
 
 
Visualizza questo post su Instagram
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Un post condiviso da la Repubblica (@larepubblica)

 

Intanto in Israele, vero e unico laboratorio mondiale, già si studia la quarta dose!

Ma il ruolo dei mezzi di informazione è quello più fallimentare nel campo della Comunicazione. Hanno inseguito per mesi il cosiddetto “paziente zero, come nemmeno per Messina Denaro, senza indagare sugli allarmi dei medici di famiglia, che fin da settembre/ottobre del 2019, come già detto, segnalavano strane polmoniti.

Hanno criminalizzato i runner che in solitaria correvano sulla spiaggia o al parco, esaltando le immagini dei droni mentre la polizia li inseguiva, come nemmeno fossero terroristi in fuga. Hanno reso delle macchiette da avanspettacolo decine di virologi, inebriati dall’inattesa ribalta, alimentando polemiche sterili e fuorvianti, il tutto in nome dell’Auditel.

Soprattutto le Tv hanno agevolato “la strategia della paura, imposta dal governo Conte bis. Alla faccia dei “cani da guardia del potere”, per dirla alla Totò!

Quasi tutti gli organi di stampa si sono trasformati in megafoni di partito, riuscendo nell’impossibile: dividere la scienza in destra e sinistra, come nemmeno il peggior Gaber.

Non si sono posti alcuna domanda, tanto meno inseguito alcuna pista investigativa, su probabili truffe legate, tanto per citare le più eclatanti, alle forniture di mascherine, camici, tamponi, terapie intensive e miracolose creazioni di padiglioni Covid in Pronto Soccorsi improvvisati; si sono limitati a passare le veline delle Agenzie di Stampa, fornite dalla magistratura.

Non bisogna essere ne scienziati ne ragionieri per capire che nella conta dei ricoverati e morti per Covid19 qual cosa non torna dal momento che per ogni ricoverato le Regioni pagano agli ospedali circa 2.500 euro giornalieri.E’ nella legge della Natura che proprio nel Caos ci sono le opportunità più grandi per arricchirsi, sia in maniera lecita che illecita.

In un suo recente pezzo il critico televisivo Aldo Grasso, sul “Corriere della Sera”, titolava:Vorrei una settimana senza no vax in Televisione. Non a caso. Quel che si assiste da qualche settimana, in Televisione è un qual cosa che va al di là del semplice consenso dell’Auditel: riguarda il compiacimento di se stessi e l’apice della vana gloria, di chi conduce.

Già il fatto stesso di invitare “i soliti colleghi per opinare sulla qualunque, rende il polso di quanto sia egocentrica e autoreferenziale la categoria dei giornalisti. Ma con la scusa del politicamente corretto, continuare ad invitare voci no vax, che costantemente aggrediscono e minacciano medici, baristi, insegnanti e gli stessi giornalisti, col pretesto che dissentire è consentito e legittimo è associazione a delinquere.

Si perché molti di questi signori compiono atti criminali e vanno chiamati per quel che sono: delinquenti. E vanno repressi secondo il codice di procedura penale, senza se e senza ma.

Ma…c’è di più. Per dimostrare quanto sono democratici e aperti al dialogo, alcuni conduttori invitano degli “svalvolati” che in nome di Dio asseriscono che nei vaccini si nasconda il diavolo, a quel punto i conduttori “cascano dal pero” chiudendo il collegamento.

Se non erano a conoscenza di queste estreme posizioni, licenziassero l’intera redazione. Senza fare nomi, per carità di Patria, questo accadeva in un Talk Show del mattino e la sera, stessa rete, l’ospite “svalvolato era ospite in un Talk serale.

E poi invocano la deontologia!

 

 

https://www.pexels.com/it-it/foto/tv-crt-nera-che-mostra-schermo-grigio-704555/ 

2560 1440 Gianfranco Gatta
Chi cerca, trova