Gioielli, superstizioni e Covid-19
Da sempre il gioiello è considerato una delle forme di lusso più antica nel suo genere, ma è anche parte della categoria delle valute universali. Un oggetto prezioso e allo stesso tempo brutalmente potente da finanziare guerre, un enorme paradosso se ci pensiamo.
È ormai chiaro che il lusso subirà un duro colpo in seguito a questa emergenza sanitaria, quasi in modo peggiore rispetto alla crisi del 2008, che ha gravato drasticamente sull’economia globale.
Si è stimato, infatti, che l’acquisto di beni discrezionali, come moda e beni di lusso, diminuirà del 30% nei prossimi mesi e da questa caduta vertiginosa i gioielli non rimarranno del tutto immuni.
Il colosso della gioielleria italiana Bulgari, che ha sostenuto la lotta contro il virus donando notevole quantità di denaro allo Spallanzani di Roma, ha chiuso tutte le sue attività in Italia e sta facendo produrre nel suo laboratorio di profumi un disinfettante per le mani.
D’altra parte con negozi e produzione chiusa, Bulgari si trova in una situazione senza precedenti e l’unica soluzione di guadagno sono le vendite sull’e-commerce online che, sebbene siano aumentate, non hanno mai compensato la perdita della transizione negli store.
Tuttavia, dopo due mesi di quarantena gli acquirenti cinesi sembrano desiderosi di festeggiare la fine con l’acquisto di gioielli Bulgari. La speranza della Maison è quella di riprendere con gli acquisti anche nei mercati occidentali con la nuova collezione estiva.
Il colosso dei gioielli, però, non sembra rappresentare la situazione nel suo insieme, riflette quella della sua concorrenza ma non quella di un intero mercato di gioielli.
La maggior parte dei marchi storici e dei designer indipendenti, hanno a loro disposizione una certa liquidità, che gli permette di attraversare questo momento in modo sicuro e di sopravvivere fino in fondo alla tempesta che ci ha colpiti.
I rivenditori multi marca, invece, si trovano in una situazione più complicata. Gli stessi, infatti, prendono in consegna i gioielli e solo una volta acquistati dal cliente, possono pagare il gioielliere che li ha realizzati. Questo ha portato Valery Demure, agente che rappresenta molti gioiellieri indipendenti a Londra, ad affermare che alcuni suoi clienti non vengono pagati da prima del lockdown.
Le case di gioielli, che hanno da sempre una forte presenza online, hanno inevitabilmente avuto più fortuna di altri e hanno integrato l’esperienza d’acquisto rendendola il più umana possibile attraverso la realtà virtuale.
È stato il caso del brand londinese Annoushka, che oltre a questa accortezza verso il cliente, ha scoperto una verità interessante. Nonostante abbia avuto un calo complessivo delle vendite, ha notato un innalzamento della curva per tutti i suoi gioielli talismanici e contro il malocchio.
Carolina Bucci, brand di origine italiana ma con sede a Londra, da la possibilità, invece, alle sue clienti di personalizzare i gioielli. Grazie a questo, ha registrato dalle vendite online una forte richiesta di incisioni di parole come “lucky”, “forte” o “wish well”.
Non tutti i marchi di gioielleria, però, hanno una forte strategia digitale e di conseguenza non riusciranno a coprire gli ordini nemmeno una volta ripartiti a pieno regime. Questo significa che i costi devono ridursi ad ogni livello della produzione per poter garantire il prodotto al cliente. A partire dal prezzo dell’oro che in questo momento è alle stelle, per passare poi agli stessi designer che invece di chiedere un’ingente quantità di campioni costosi e ferire ulteriormente l’artigiano, poi i fornitori, potrebbero dedicarsi alla creazione di gioielli per clienti speciali che risultano essere una sicurezza di vendita più sicura in questo momento.
Esiste però un segmento di questo mercato che ha potuto godere di questa situazione sebbene difficile. Le case d’asta hanno registrato un aumento del numero di nuovi collezionisti, ma soprattutto un record che fa rimanere attoniti anche i più scettici con un tasso di vendita del +97%.
Sembra quindi che in questo momento il gioiello sia, tra tutti gli acquisti discrezionali, quello più intelligente su cui investire.
In fin dei conti le persone continuano a festeggiare i compleanni e a fidanzarsi anche se il mondo sembra essersi fermato.