Dai palchi del PalaJova alle notti dostoevskiane, ecco le novità musicali della settimana
Settimana intensa per la musica: cinque artisti, cinque visioni. Dall’introspezione ruvida di Frau alla corsa sfrenata di Nicol, passando per sperimentazioni elettroniche e inni generazionali, questa nuova ondata di release ha un solo comune denominatore: l’autenticità, quella vera. Ecco cosa ascoltare (e perché farlo).
FRAU – La prima notte (EP)
Un trittico emotivo e crudo che rilegge “Notti Bianche” in chiave indie-rock. Frau si mette a nudo tra alienazione, rabbia sociale e bisogno di verità. Il nuovo EP, “La prima notte”, in uscita oggi, è un viaggio nelle pieghe più oscure dell’animo umano, tra l’urgenza di comunicare e la solitudine. “Io ti odio”, “Ics2” e “Sane verità” sono tre pezzi di una confessione a cuore aperto che suona tanto come una notte insonne quanto come una riflessione radicale sulla realtà. Semplice, ma potente.
NICOL – Correre (singolo)
Da Sanremo Giovani al PalaJova, Nicol è pronta a farci correre con lei. Oggi esce “Correre”, un inno alla vulnerabilità e alla forza interiore, scritto con Samuele Barracco. La giovane cantautrice, che ha già conquistato migliaia di spettatori, canta la sua intenzione di non fermarsi mai, di affrontare i rischi, anche quando l’amore (e la vita) ti mette a dura prova. È un brano generazionale che ha già trovato il suo posto nei cuori del pubblico del tour di Jovanotti, ma preparatevi a sentirlo in loop.
KYOTO – Sasso (singolo)
Kyoto, alias Roberta Russo, torna oggi con “Sasso”, un singolo che segna un’evoluzione sonora nel suo percorso. Dopo il debutto con Limes Limen, l’artista porta con sé una nuova dimensione emotiva, più dolce ma altrettanto intensa. La canzone esplora la transizione dall’emotività alla durezza, dal “fluido” all'”inerte”. Una traccia che mescola elettronica, spoken word e sperimentazione in un’atmosfera sospesa. È un inno alla necessità di perdersi per ritrovarsi, di diventare “Sasso” per evolvere, per rinascere.
DADÀ – Core in Fabula (album, parte 1)
Oggi esce la prima parte di “Core in Fabula”, il nuovo album di DADÀ, un concept che si sviluppa in tre capitoli. Il progetto mescola elettronica, fiaba, e cultura popolare napoletana, esplorando temi come identità, crescita e immaginario collettivo. L’album è un viaggio emotivo che unisce sonorità ricercate a una narrazione teatrale e visiva. Ogni brano è accompagnato da un videoclip diretto da DADÀ stessa e Byron Rosero, con costumi creati dalla designer Daria D’Ambrosio. “Core in Fabula” è una riflessione sulle esperienze che ci definiscono e sul cuore, simbolo di ogni nostra metamorfosi.
Prosegue il percorso visionario della cantautrice DADÀ con la seconda parte di “Core in Fabula”, un concept album diviso in tre capitoli che intreccia elettronica, fiaba e tradizione popolare napoletana.
Il progetto, composto da 16 brani e disponibile in preorder su dadaracconta.com, è accompagnato da una narrazione visiva forte e coerente: ogni canzone ha un videoclip diretto da DADÀ insieme a Byron Rosero, con costumi di scena firmati dalla designer Daria D’Ambrosio.
Ai primi sei brani già pubblicati, si aggiungono ora “Odilia”, “Bussa Bussa”, “‘Mmiezzo ‘E Zizze ‘E L’Angelo”, “Póvere” e “La luna e i due fratelli”, che confermano la capacità dell’artista di creare mondi sospesi tra infanzia e maturità, sacro e profano, dolore e magia.
DADÀ spazia dal cantautorato all’elettronica, mantenendo sempre un linguaggio personale e avanguardista. Le sue fiabe musicali parlano di metamorfosi, empatia, crescita e immaginazione collettiva, rendendo “Core in Fabula” un’opera unica nel panorama musicale contemporaneo.
I MINISTRI – Buuum (singolo)
I Ministri tornano oggi con “Buuum”, un singolo potente e diretto che racconta l’insoddisfazione e la tensione accumulata nel cercare di distinguere i veri nemici attorno a noi. Il brano, con un ritmo serrato, è descritto dalla band come una “valvola di sfogo” e un viaggio sonoro verso un “altrove possibile”, dove esplodere non fa male a nessuno e la musica diventa un modo per lasciare andare tutto, senza distruggere, ma per ricostruire.