La candidata dimenticata delle presidenziali americane
In un panorama politico dominato dai grandi partiti, la figura di Jill Stein emerge come un simbolo di resistenza contro il bipartitismo. Medico e attivista, Stein è stata la candidata del Partito Verde alle elezioni presidenziali americane del 2012, 2016 e del 2024, portando avanti una piattaforma basata su giustizia sociale, sostenibilità ambientale e riforma economica.
Arrestata il 28 Aprile scorso durante una manifestazione filo-palestinese, è conosciuta per prendere parte alle proteste in cui si riconosce e a schierarsi, senza paura, insieme al popolo.
Chi è Jill Stein?
Nata a Chicago nel 1950, Jill Ellen Stein ha conseguito una laurea in biologia ad Harvard e, successivamente, un dottorato in medicina dalla stessa università. Ha lavorato come internista prima di dedicarsi alla politica, spinta dalla preoccupazione per l’impatto della politica sull’ambiente e sulla salute pubblica.
L’entrata in politica
La carriera politica di Stein inizia a livello locale, nel Massachusetts, dove si è candidata per la prima volta nel 2002 al governatorato. Pur non vincendo, ha conquistato un significativo 3,5% dei voti. Questo risultato l’ha incoraggiata a proseguire la sua battaglia politica, candidandosi più volte per varie cariche pubbliche.
Le candidature presidenziali
Nel 2012, Stein diventa la candidata presidenziale del Partito Verde, ottenendo lo 0,36% dei voti. La sua campagna ha focalizzato l’attenzione su questioni come il cambiamento climatico, l’ineguaglianza economica e la necessità di una sanità pubblica universale. Stein è tornata alla ribalta nel 2016, quando ha ottenuto l’1,07% dei voti. Sebbene questo risultato possa sembrare modesto, ha rappresentato una significativa crescita per il Partito Verde.
La piattaforma verde
Jill Stein ha sostenuto una piattaforma radicale rispetto ai due principali partiti. Tra i punti salienti delle sue campagne presidenziali troviamo il Green New Deal, un piano ambizioso per trasformare l’economia statunitense verso la sostenibilità ecologica e la giustizia sociale. Proponeva la creazione di milioni di posti di lavoro attraverso investimenti in energia rinnovabile e infrastrutture verdi, oltre a sostenere l’adozione di un sistema sanitario pubblico universale e gratuito.
@drjillstein We reject the politics of dead-end doomer-ism and choose to fight for a future where working people can thrive. jillstein2024.com/donate
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Controversie e critiche
Nonostante le sue proposte innovative, Stein ha incontrato critiche e controversie. La sua posizione scettica sui vaccini ha sollevato dubbi tra i suoi sostenitori e detrattori. Inoltre, il suo viaggio in Russia nel 2015, dove ha partecipato a un evento con Vladimir Putin, è stato oggetto di pesanti critiche durante la campagna del 2016, alimentando sospetti di connessioni inopportune con il Cremlino.
Il lascito di Jill Stein
Jill Stein non ha mai ottenuto una carica pubblica di rilievo, ma il suo impatto sulla politica americana non può essere sottovalutato. Ha portato avanti temi che spesso vengono ignorati dai principali partiti, costringendo il dibattito politico a confrontarsi con questioni di sostenibilità e giustizia sociale. Ha ispirato una nuova generazione di attivisti e politici che continuano a lottare per una società più equa e sostenibile.
In un’epoca di polarizzazione estrema, la figura di Jill Stein rimane un simbolo di un’alternativa possibile, di una politica che cerca di rispondere alle sfide globali con coraggio e visione. Anche se raramente menzionata dai media principali, la sua voce continua a risuonare tra coloro che cercano un cambiamento radicale.