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Chi è Benedetta Tornesi, co-founder della start up GRLS con la missione di distruggere il gender gap

Tempo di lettura: 3 min.

Romana di origini, Benedetta ha creato la prima piattaforma di networking dedicata esclusivamente a donne e persone non binarie, che sfrutta il potere dell’AI per rendere ogni interazione realmente arricchente

Benedetta ha le idee chiare. Da piccola non aveva intenzione di piegarsi a schemi socio-culturali imposti e, dunque, non si è piegata. 

29 anni, di Roma e trapiantata a Milano (same old story), ha fondato insieme a Guglielmo Tornesi, Greta Beccarello, Miriam Sanguineti e Letizia Martelli, GRLS, una start up con la grande ambizione di abbattere le disparità di genere nel mondo del lavoro.

La incontro in video e comincia un confronto delicato ma di estremo valore

 
 
 
 
 
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Ciao Benedetta, perché e come nasce il progetto GRLS?

Ciao Giulietta, non esiste un solo perché. Quello che accomuna tutti i founder è il fatto di aver vissuto discriminazioni di genere nel lavoro

Per me in particolare, il motivo è di essere cresciuta in un contesto socio-culturale piuttosto patriarcale. I titoli di studio erano un accessorio da mostrare alle cene per accompagnare il fidanzato. 

Non ho mai avuto intenzione di accettare questo destino. 

Cosa fate nello specifico? Andando oltre la mission?

La grande ambizione è combattere il gender gap prima in Italia e poi in Europa. Lo facciamo in due modi: 

  1. Attraverso i contatti che mettiamo a disposizione nella web app
  2. Lavorando con le aziende per diventare più gender equal 

A lavorare al progetto siete solo donne?

No. Ci sono due ragazzi nel team, di cui uno è Guglielmo il nostro CTO.
 
GRLS è un progetto ambizioso, che in apparenza tiene più al sociale che al profitto. Come vi tenete in piedi? 

La piattaforma è online dal 9 marzo e stiamo discutendo adesso sui pilot.

Il nostro business model è B2B, collaboriamo quindi con le aziende per supportarle nell’attrarre e ritenere i talenti al loro interno.

Il processo avviene così: le aziende ci comunicano la figura di cui sono alla ricerca, descrivendoci il profilo e l’attitudine. L’algoritmo crea un match tra l’offerta di lavoro dell’azienda e i profili più in linea con le loro necessità.

 
 
 
 
 
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Ogni iniziativa imprenditoriale ha degli aspetti tenuti nascosti, raccontaci i tuoi. 

Le lacrime vale come risposta? Viene raccontata spesso la parte glamour delle iniziative imprenditoriali, ma è spaventoso essere sempre positiva, soprattutto quando non esistono ingenti fondi personali. La lezione è trasformare ogni “no” in una crescita. 

Sui social parlate di libri, di economia. L’obiettivo è fare informazione con la voce delle minoranze di genere?

Più che informazione, cerchiamo di sfruttare lo spazio che abbiamo per portare dei temi che spingano a riflettere. 

Quanto tempo è necessario in start up per dire “ce l’ho fatta”?

Secondo me se stai resistendo dopo 3 anni dalla fondazione, hai già fatto qualcosa di buono. Per chiamarla azienda deve funzionare senza che ci sia tu. 

Cosa avresti fatto se non avessi fondato GRLS?

Semmai dovesse andare male vorrei andare a lavorare da Netflix.

 
 
 
 
 
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Una domanda che non ti hanno mai fatto e vorresti ti venisse fatta?

“L’errore più grande che hai fatto cosa ti ha insegnato?”.

Nel mio caso è stato non fidarmi del mio istinto. Se la pancia ti fa male, se il nodo allo stomaco non è positivo, fidati e non andare avanti. 

 

 

Foto Benedetta Tornesi

1920 1080 Giulietta Riva
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