Un heritage consolidato e un gran maestro di cerimonie come Kaiser Karl, ma anche top model e abiti e accessori da sogno: perché Chanel va oltre le mode e le epoche
Per descrivere tutto quello che ruota intorno all’universo Chanel sono stati versati fiumi di inchiostro e consumati metri e metri di pellicola fotografica, o azionati centinaia di migliaia di smartphone che hanno immortalato altrettante fotografie per incorniciare le sfilate effetto wow volute da Karl Lagerfeld da alcuni anni a questa parte. Ciò che sorprende è come la maison francese resti sempre uguale e sempre diversa, aggiornando la creazione di una sempre identica visione di stile, così irresistibile e chic.
Il successo (relativamente) contemporaneo di Chanel e la sua consacrazione a marchio lussuoso e unico nel suo genere si deve al suo direttore creativo, perché dal 1983 vale l’equazione Chanel = Karl Lagerfeld. Il direttore creativo, al compimento dei 50 anni e dopo una già intensa carriera in cui aveva lavorato per marchi come Balenciaga, Yves Saint Laurent e Chloé, prese le redini della casa di moda e collezione dopo collezione la trasformò in qualcosa di più di una semplice passerella su cui sfilavano creazioni che sarebbero durate una stagione o poco più, ma in uno stile di vita a trecentosessanta gradi.
Kaiser Karl prese l’heritage lasciato da Coco e lo declinò in decine di sfumature diverse, e l’impresa si è rivelata vincente per la sua creatività senza limiti e per la grande solidità di stile consegnata ai posteri da Coco. I tailleur, le camelie, il filo di perle, le ballerine con il tacco, il bianco e nero, le borse matelassé… una serie di regole ben precise rivedute in modo giocoso, o con dettagli e materiali insoliti. Fra gli anni ‘80 e gli anni ’90 Lagerfeld restituisce al mondo della moda tutto il potenziale di Chanel, oggi onorato da moltissime pagine IG che ripostano all’infinito foto di sfilate celebri. Naomi Campbell nella SS 94 con un microabito in tweed lilla e una maxicintura logata, Claudia Schiffer nel ’96 con una tuta rosa ricoperta di loghi, Linda Evangelista che sfila con una giacca ricoperta di strass, i ciclisti e la tavola da surf sotto braccio, sorridente e disinvolta con il suo pixie cut iconico.
Lo stesso vale oggi, quando vediamo Kaia Gerber sfilare sur la plage de Chanel con dei maxi orecchini con logo e ciabattine in plexiglass portate a mano, o Lily Rose Depp che promuove la linea di rossetti glossati della linea makeup. Quel logo, quel mondo, attraggono magneticamente l’occhio esperto e anche quello disinteressato, che non può non notare l’eleganza e lo stile applicati a ogni cosa.
Questi stessi canoni stilistici sono riproposti oggi dalla maison stessa e dai suoi molti imitatori. I completini o i piccoli abitini in tweed dalle mille sfumature, che siano pastello o fluo, erano indossati ieri da Carla Bruni e oggi da Kaia e Vittoria Ceretti, la logo-mania era già stata anticipata da Karl Lagerfeld, che oggi la propone di nuovo in cinture, bangles e e orecchini con il lettering Chanel, le borsette eccentriche a forma di cuore portate da Helena Christensen e Claudia negli anni ’90 oggi sono diventate ancora più esasperate, con la forma di uno shuttle, di una boccetta di Chanel n°5 o addirittura come un contenitore delle uova. Tutto torna, ma sempre nuovo e mai visto e diverso.
Lo stesso vale per le campagne di moda, curatissime e interpretate da testimonial d’eccezione ieri come oggi. La campagna della SS 90 prende spunto da riferimenti artistici e cinematografici, come i quadri di Manet o “Il giardino dei Finzi Contini” o “Il Grande Gatsby”, e un cast corale, fra cui spiccano appunto Claudia ed Helena, interpreta lo stile Chanel in una lussuosa villa con piscina. O quella della SS 94 in cui tutte le top model sono vestite con mini tailleur, scarpette bicolor e cappellini ricamati, e sgambettano sicure verso l’obiettivo. O ancora quella molto sofisticata per la FW 96 in cui Guinevere Van Seenus, acqua e sapone, viene fotografata da Kaiser Karl in una stanza piena di specchi, con sfumature cromatiche e giochi ottici che ricordano un quadro di Hopper o un set di David Lynch.
Oggi Karl continua a scattare le campagne pubblicitarie del brand, e mette in posa Gisele, Margot Robbie, Cara Delevigne… su semplici sfondi monocromatici che esaltano i volti delle interpreti di uno stile che rimane inconfondibile.
Ieri, oggi, domani, Chanel avrà sempre un allure unico che definirà il suo stile inimitabile, un je ne sais quoi inscritto nella storia della moda e del costume che non perderà mai il suo lusso e il suo appeal eterno.