Il nuovo album di Charli XCX è il manifesto della trasgressione femminile
Sarà già capitato di imbattersi in post, magari meme, dallo sfondo neutro, sui quali campeggia una parola in Arial Narrow: un ritorno al minimalismo? Un altro di quegli enigmi stile “vestito blu e nero o bianco e oro?”? Niente di tutto questo; la spiegazione sta in una parola: BRAT, e il merito è dell’omonimo e ultimo album di Charli XCX (per chi non la conoscesse: vi dice niente Boom Clap?), uscito il 7 giugno scorso. Ma cosa vuol dire brat? È nato prima il fenomeno o l’album?
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Dal Cambridge Dictionary: “bambin* che si comporta male; un* che non ti piace”, in italiano si potrebbe tradurre con “ragazzaccio”, “viziato”, “monellaccio” per gli amanti degli arcaismi. Se si ascoltano le tracce di Brat, forse è il caso di coniugarlo al femminile: la cantante britannica classe 1992 è espressione della ragazza simpatica ma acida, proprio come il verde della copertina del suo album, festaiola e trasgressiva, stufa di doversi comportare sempre a modo. Manifesto della brat-girl mania è 360, singolo in cui le fashion icon anni Novanta-Duemila, di cui la ragazza brat tipo ne è fashion victim, ne combinano di ogni colore, spesso a discapito degli uomini: se 360 fosse un film, sarebbe sicuramente Povere creature! di Lanthimos.
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Simbolo di ribellione, un po’ maleducata, la brat girl adora la moda, se fatta da Balenciaga ancora di più. L’estetica brat comprende stivali di pelle al ginocchio, top e magliette baby tee, rigorosamente senza reggiseno, gonne alternate a pantaloni a vita bassa. Must have che completano l’outfit sono occhiali da sole squadrati e vintage, baguette bag di pelle in spalla. Un po’ my loneliness is killing me vibes, un po’ gemelle Olsen a Roma, la brat mania si inserisce nel solco della nostalgia degli anni Novanta, di quella che intasa i feed di Instagram con foto patinate e sfocate, stile Kodak FunSaver.
@iambsosa Brat girling it — brat girl summer is in full effect around here
Un’estetica che, oltre al “se vi piace è così, sennò ti attacchi”, parla di emancipazione e autodeterminazione in modo innovativo, fuori dagli schemi. La critica musicale ha già incoronato Brat di Charli XCX album pop dell’anno, in barba alle Swifties eternamente in coda di questi giorni. Se sarà così o meno, alle brat girls poco importerà: hanno finalmente un manifesto musicale che parla di loro.
Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios