La collezionista d’arte e pioniera della skincare
Polacca, ebrea e primogenita di otto figlie, Helena Rubinstein era proprio una tipa tosta.
Era una tipa tosta perché appena ventenne, dopo aver studiato per qualche anno Medicina in Svizzera, decise di mollare i ricchi premi e cotillon che avrebbe ricevuto sposando un ricco e anziano uomo ebreo per fuggire in Australia con una valigia piena di leggerezza, sogni e dodici vasetti di crema per il viso.
Immaginate una polacca dalla carnagione diafana in mezzo agli incarnati abbronzati delle australiane: lo scopo di Helena era riformulare e riproporre la sua crema proprio a quelle donne dalla pelle dorata, così che potessero curarla e preservarne la naturale bellezza.
Ma da dove poteva iniziare?
Estraendo la lanolina dalle pecore e camuffandone l’odore con essenza di lavanda, corteccia di pino e fiori.
La sua crema fu un successo incredibile!
Oltre a diventare un’imprenditrice, però, per Helena Rubinstein era importantissimo far vedere alle donne la loro pelle come specchio fondamentale della propria salute: per questo motivo nei suoi laboratori era spesso affiancata da esperti e scienziati con il fine di migliorare e diversificare le tipologie delle creme in base alle esigenze di ogni donna.
Ciò che era essenziale era idratarsi, proteggersi dal sole e dal vento e concedersi sempre un sonno ristoratore.
In seguito Helena Rubinstein si trasferì a Parigi per convolare a nozze con il giornalista statunitense Edward William Titus.
Nella Ville Lumière Helena iniziò a frequentare gli ambienti intellettuali che la introdussero ad artisti come Dalì, Picasso, Braque, Eluard e Matisse alimentando sempre di più il suo interesse verso il mondo dell’arte fino a farla diventare una delle più grandi collezioniste del secolo.
Nel giro di un paio di anni Helena Rubinstein conquistò la città parigina e si spinse a New York dove aprì il suo primo salone di bellezza, in cui non mancavano certamente numerosi richiami alla sua passione per l’arte e la moda.
Furono proprio la sua ambizione e il suo talento ad aiutarla a superare le difficoltà scatenate dalla prima e dalla Seconda Guerra Mondiale: con la sua dedizione Helena continuò instancabilmente a sviluppare e perfezionare la sua linea di cosmetici, dando importanza anche alla bellezza maschile e a tecnologie all’avanguardia come l’elettrostimolazione, senza inoltre tralasciare le cause sociali a cui era molto affezionata come ad esempio la beauty therapy per le persone affette da malattie.
Helena Rubinstein lasciò dietro di sé un impero splendente che oggi continua ad avere costante successo, grazie ad una donna che ha da sempre messo la scienza al servizio della bellezza, lottando per l’emancipazione femminile ed il raggiungimento dei propri sogni più audaci.
Ve lo avevo detto che era una giustona!