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Bambina Bambolina: l’anima cyber-femminista del nuovo singolo di Yoniro

Tempo di lettura: 2 min.

Essenza femminile, passato e futuro racchiusi in un brano su cui è impossibile non scatenarsi

Come definire Bambina Bambolina, il nuovo singolo di Yoniro? Un fiore d’acciaio.

Un fiore perché è guidato da una voce leggera, rarefatta, che sembra quasi cullare l’ascolto. Acciaio perché graffia, con un ritmo tagliente, feroce e parole che lasciano il segno, cariche di significato.

Yoniro è una delle più interessanti cantautrici della scena italiana, una gypsy artist ispirata dalla luna, dai sogni, dall’arte in tutte le sue salse e (ebbene sì) da Instagram. L’abbiamo intervistata qualche mese fa, in un dialogo che ci ha aperto una finestra sul suo mondo, sulle sue ispirazioni, sulle sue idee.

Alla fine di questo complicato, contrastato 2020, Yoniro propone il singolo Bambina Bambolina, una sorta di inno battagliero, per Giovanne D’Arco in versione 2.0: su un beat techno, futuristico e disco, Yoniro costruisce il racconto di questi nuovi anni ’20, creando un paragone con i Roaring Twenties di inizio 900, per la comune atmosfera di crisi, incertezza, ma anche cambiamento epocale. Al centro la figura femminile, la Bambina, l’essenza contenuta in tutte le donne, ma anche in quegli uomini che non si sentono conformi a standard di mascolinità tossica e la Bambolina, una nuova idea di donna perfetta, libera da stereotipi e fieramente auto-definita.

 
 
 
 
 
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Una dedica, un motto per rinascere e tornare a ballare, nelle parole di Yoniro: è in primo luogo una dedica a mia madre e a tutte quelle donne che sono cresciute senza raggiungere la consapevolezza di un’oppressione patriarcale, donne che sono invecchiate perdendo sogni e opportunità.

La canzone è accompagnata da un video visualizer che cattura l’essenza del progetto: un artwork 3D realizzato dall’artista californiano Nusi Quero, che unisce un mood futuristico post-apocalittico e influenze Art Noveau, dove il corpo nudo e bionico di Yoniro, immortalato dal fotografo Meiji Nguyen, rappresenta un nuovo canone, futuristico e quasi androgino, su cui ogni donna può scolpire il suo futuro.

1920 1080 Francesca Parravicini
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