La complicità delle emozioni attraverso la gestualità femminile
Questa nuova puntata di ARTYGRAM vede come protagonista l’illustratrice Giada Maestra. Originaria di Pordenone vive a Londra dove ha trasformato la sua passione per il disegno nata tra le mura dell’Università Iuav di Venezia, in una vera e propria espressione dell’io.
Ciò che colpisce della sua arte è la volontà di raccontare le donne attraverso le emozioni e dettagli intimi che appartengono alla sfera femminile. Sono i particolari che si percepiscono attorno alle linee solide che delineano corpi prettamente nudi immersi in azioni quotidiane, che caratterizzano i suoi disegni. A partire da un’estetica legata al segno, allo schizzo artistico, fino alla definizione di uno stile riconoscibile in linea con la personalità pragmatica di Giada.
Giada ci racconta visivamente la gestualità femminile, con palette vivaci e perfettamente equilibrate, e la sensualità delle donne attraverso dei chiari frame dal punto di vista personale, come se chi guarda l’illustrazione la guarda con gli stessi occhi con cui Giada cattura il suo momento artistico e ci rende partecipi.
Una mano che esce dalla vasca, gambe incrociate con delle calze a righe, una ragazza in cucina mentre aspetta il caffè che puoi quasi sentirne il profumo. O più semplicemente un uovo alla coque in mezzo alla tavola, che isolato, diventa protagonista della visione di Giada nell’atto della colazione, e ancora, due pesci poco prima di essere cucinati in qualsiasi pranzo domenicale con il limone che li decora e li rinfresca.
Queste illustrazioni vengono descritte anche dal punto di vista dei cinque sensi, dal tatto che viene ricordato dalle striature dei capelli, dalle forme ben definite dei corpi e dall’olfatto che viene accentuato dai colori stessi.
Sono illustrazioni che danno importanza ad elementi e dettagli che solitamente non vengono visti e dati per scontati perché parte del tutto. Ma riescono a farci immaginare un’intera azione, che viene interpretata in modo diverso e personale a seconda dell’osservatore, ma in quella quotidianità raccontata ognuno di noi riesce a rivedersi.
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Il catturare la prospettiva di questi momenti rende l’estetica di Giada reale e tattile, sottolineando una forte attenzione per i punti di vista “non convenzionali” che possono coinvolgere anche chi non ha vissuto quello stesso istante.
Significa che l’illustrazione diventa interattiva ed è un’attitudine fondamentale perché riuscire a far immergere nella scena chi guarda significa coinvolgerlo della propria arte.
Giada, infine, è un’illustratrice in grado di vedere e raccontare una cornice mai descritta dell’universo femminile. È in grado di trasmetterci un’estetica accurata e ben definita restituendoci sensazioni ed emozioni e di farci vivere un’esperienza in toto quando contempliamo la sua arte sinonimo di totale libertà e soggettività.