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Amadeus giura di non lasciare il Festival di Sanremo per motivi politici: ma chi sarà alla conduzione delle prossime edizioni?

Tempo di lettura: 4 min.

Abbiamo immaginato chi potrebbe piacere a chi, prima di raccontare quello accadrà veramente.

Il Festival di Sanremo per un conduttore televisivo è l’equivalente della Champions League per un calciatore. Il primo a dirigere le danze è stato Nunzio Filogamo nel gennaio del 1951, allora lo spettacolo non si svolgeva ancora al Teatro dell’Ariston ma presso il Salone delle Carte del Casinò di Sanremo. 

Da quel momento in poi un susseguirsi di volti, ad oggi più o meno noti, a portare avanti il festival della canzone italiana per eccellenza che ormai ha ben 74 anni. Tra le pietre miliari spuntano nomi come Pippo Baudo, Mike Bongiorno, Claudio Cecchetto, Paolo Bonolis, Gianni Morandi, Carlo Conti, Fabio Fazio e in ultimo, dal 2020, Amadeus. 

Grazie a Sanremo, Amedeo Umberto Rita Sebastiani, è diventato davvero amato al grande pubblico. Dopo il suo esordio negli anni ’80 anni a Radio Deejay, la conduzione del Festivalbar e i vari quiz in Mediaset, negli anni ’90 approda in Rai. 

Nella rete di stato il programma che ha creato quel legame speciale tra conduttore e spettatore è stato L’Eredità, che, per onor di cronaca, per Amadeus è stato anche baluardo del suo innamoramento con l’attuale moglie Giovanna Civitillo. 

Dopo L’Eredità sono arrivati Soliti Ignoti, Tale e quale show, L’Anno che verrà e chi più ne ha più ne metta. Ad oggi è difficile tenere il conto di quanti programmi Amadeus conduca. L’unica certezza è che questo sarà l’ultimo anno in cui lo vedremo a presentare il Festival di Sanremo. 

La sua è stata una ventata di aria fresca per la kermesse che dopo vari tentativi, tra l’intellettuale ma noioso di Fazio e il trio wannabe divertente di Baglioni-Bisio-Raffaele nel 2019, ha trovato una cifra che coinvolge tutti i pubblici. Non una cosa da poco. 

Ma il tempo di Amadeus ora volge al termine e al Messaggero, ha dichiarato pochi giorni fa che non è a causa di motivi politici come si vocifera. Qualsiasi sia la vera ragione, tutti si stanno chiedendo: chi sarà alla conduzione d’ora in poi?

Abbiamo provato a pensare a chi potrebbe essere all’altezza del palco, ma soprattutto, ai desideri dei vari gruppi di italiane e italiani. 

Kim Rossi Stuart e Concita de Gregorio per i radical chic

È certamente un’estremizzazione utopica anche se al governo soffrissero di bipolarismo, ma senza dubbio una piccola fetta di popolazione sarebbe accontentata. Si comincerebbe con bel monologo sull’uguaglianza e si finirebbe alle 21:00 per non inquinare troppo con le luci della scenografia. Poco male, avrebbero dormito già tutti. I cantanti? Un orpello di troppo. 

 
 
 
 
 
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Berrettini e Argentero per chi al bello non rinuncia 

TikTok sarebbe on fire, altro che i selfie all’Ariston di Chiara Ferragni. Dopo anni di veline e vallette, la casalinga di Voghera avrebbe una rivincita sul marito e il mondo si ribalterebbe. I cantanti? Non da meno: Tananai, Mahmood e Tommaso Paradiso.

 
 
 
 
 
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Francesca Fagnani e Emanuela Fanelli per chi vorrebbe più donne sul palco

Se con l’opzione precedente il mondo sembrava al contrario, l’idea di due donne alla conduzione del Festival, ad oggi, risulterebbe, ahimè, una vera e propria assurdità. La sagacia dell’una e l’ironia dell’altra creerebbero un mix unico, in grado di valorizzare sapientemente ogni artista in gara. I cantanti? Madame, Annalisa e Calcutta. 

 
 
 
 
 
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Alessandro Cattelan e Gianluca Gazzoli per il nuovo che avanza

Direttamente dalla radio, dai podcast e dalla televisione libera sarebbe interessante vedere alla conduzione del festival due volti nuovi, si fa per dire, e vedere come anche il pubblico storico potrebbe reagire. Dopo il lavoro di Amadeus la necessità è quella di fare un passo ancora in avanti, per non rimanere impantanati in un progresso che ormai ha ben 4 anni. I cantanti? Lazza, Angelina Mango e Alfa.

 
 
 
 
 
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Teo Mammuccari per chi nega l’esistenza del patriarcato (senza co-conduttore per il medesimo motivo)

“Il patriarcato non esiste”, “anche le donne sono violente con gli uomini”, “vogliono fare la sostituzione etnica con tutti questi stranieri”, sono solo alcune delle frasi che l’uomo medio italiano pronuncia quasi giornalmente. Lui si sente rassicurato, alla sera dopo il lavoro sul divano e davanti alla televisione, da scene becere.

La sua preferita che ogni tanto va a ricercare su YouTube? Flavia Vento come valletta a Libero, negli anni 2000, incastonata come un prezioso diamante nudo dentro il tavolino del conduttore.

Teo Mammuccari di esperienze del genere ne conta parecchie e quindi risulta perfetto per questo genere di target. I cantanti? Andrea Bocelli, Al Bano e Povia.

 
 
 
 
 
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Del domani non v’è certezza, se non che: “dirige l’orchestra il maestro Beppe Vessicchio. 

 

 

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios

2560 2560 Fabiola Graziosi
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