A pochi chilometri da Rishikesh, ridente cittadina famosa per essere la capitale dello Yoga, a nord dell’India, ai piedi dell’Himalaya, dove nasce il Gange, barcolla ma non molla l’ashram dove i Beatles soggiornarono nel 1968.
A pochi chilometri da Rishikesh, ridente cittadina famosa per essere la capitale dello Yoga, a nord dell’India, ai piedi dell’Himalaya, dove nasce il Gange, barcolla ma non molla l’ashram dove i Beatles soggiornarono nel 1968. La storia di questo posto, ora lasciato al totale abbandono e fagocitato dalla giungla, è incredibile. Maharishi Mahesh Yogi, fondatore della tecnica conosciuta come meditazione trascendentale, alla fine degli sessanta inizia ad avere un’importante popolarità soprattutto tra le star dell’epoca, una su tutte Mick Jagger, grazie ai numerosi tour che il guru faceva in Occidente. Fu in occasione di un evento nel Galles che Maharishi incontrò i Beatles i quali si invaghirono del guru dichiarando che erano stanchi di fare uso di droghe psichedeliche e – Sì, beh, è fantastico essere famosi, è bello essere ricchi, ma a cosa serve? – in piena crisi esistenziale accettano l’invito del guru e arrivano all’’ashram con le rispettive consorti.
Quel periodo fu determinante per la crescita compositiva e strumentale dei quattro. Il loro tempo trascorreva tra meditazione/yoga e tantissima creatività e se ne andarono con più di 30 canzoni molte delle quali furono pubblicate negli album The Beatles, Abbey Road e Let It Be. Inoltre a causa della mancanza di elettricità furono costretti a utilizzare le chitarre acustiche, raffinandone le competenze strumentali e imparandone delle nuove con gli strumenti indiani.
Oggi camminare nell’ashram lungo i vialetti che delimitano i giardini, entrare nello lo stabile che era l’ufficio postale, in quello dedicato ai loro alloggi, nella struttura enorme dove ascoltavano le profezie del guru e curiosare tra le varie cupole di pietra che erano adibite alla meditazione fa decisamente una certa impressione, più che altro rabbia. Com’è possibile che un posto così sia completamente abbandonato? È la prima domanda che passa per la testa a chiunque ci metta piede poi dopo un secondo la risposta nasce spontanea.
Gli indiani sono un po’ fatti così, chiamiamola incoscienza, e se invece fossero gli occidentali a metterci le mani perderebbe quel fascino indiscutibile che ancora regna sovrano. Anche se tutto sta crollando, anche se è stato depredato da ogni arredo, anche se è pieno di graffiti con le facce dei Beatles fatti dopo il loro soggiorno rimane un luogo incantato da andare a visitare se si passa da lì, ricordando queste 5 curiosità:
- Nello stesso periodo si trovavano all’ashram altre celebrità tra cui Mia Farrow e Mike love dei Beach Boys.
- Ringo Starr paragonò l’ashram a un villaggio turistico. Lui non apprezzava il cibo e la moglie non sopportava gli insetti.
- McCartney disse a uno studente dell’ashram “sono un uomo nuovo”.
- John Lennon nonostante fosse in compagnia della moglie inviò una lettera a Yoko Ono “Guarda in alto verso il cielo, e quando vedi una nuvola pensa a me”.
- La partenza dei quattro fu turbolenta e improvvisa. Si dice che iniziò a insinuarsi in loro il dubbio di essere manipolati dal guru, troppa pubblicità sulle loro spalle e Lennon era certo che Maharishi avesse fatto delle avances a Mia Farrow.
Sta di fatto che quel loro salto in India contribuì a far conoscere la filosofa indiana lo yoga e la meditazione in tutto il mondo mentre Maharishi perseguitato da questioni fiscali si rifugiò in Occidente senza però più amici vip.
Foto di Claudia Riva