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Alfabetizzazione finanziaria, questa sconosciuta

Tempo di lettura: 3 min.

Cronache dalla guerra tra Fedez e il Codacons

No, non è l’incipit di un videocorso che vuole illuminare sulle possibilità online di avere una facile entrata extra ogni mese, ma ciò che emerge dall’indagine IACOFI 2023 della Banca d’Italia in materia di alfabetizzazione finanziaria. Su una scala da 0 a 20, l’indicatore di alfabetizzazione finanziaria in Italia è di 10,7: calcolato prendendo in esame un campione di popolazione tra i 18 e i 79 anni, è il risultato di un’indagine su conoscenze, comportamenti e atteggiamenti in materia finanziaria. Un trend che non migliora neanche in Europa: dall’indagine Eurobarometro 2023 sulla financial literacy, l’82% della popolazione possiede un livello medio-basso di competenze in ambito finanziario. Stupirà forse sapere che questo fenomeno non migliora tra le giovani generazioni, visto che l’indicatore scende a 10 nella fascia d’età 18-34 anni (IACOFI 2023).

Urge un cambio di passo in materia di educazione finanziaria: ma cosa si intende con questa definizione?

L’OCSE definisce educazione finanziaria quell’insieme di pratiche e informazioni che sviluppano le abilità e la consapevolezza di consumatori e investitori, al fine di migliorare il loro benessere finanziario. Benessere che oggi viaggia prevalentemente su digitale, visti i tanti strumenti di trading online forniti da specifiche piattaforme o dalle app delle proprie banche: mezzi a portata di smartphone di cui però conosciamo pochissimo, sia in termini di benefici che di criticità. Proprio sulla finanza digitale, inserita per la prima volta nell’indagine, si è concentrata Banca d’Italia, dalla quale emerge un preoccupante indicatore  di 4,6 su 10. Tra gli aspetti più critici:

  • 2/3 degli intervistati ritengono che le criptovalute abbiano lo stesso corso legale del denaro.
  • Il 61% ritiene che i contratti conclusi digitalmente non abbiano valore legale.
  • Solo il 32% è consapevole che le reti pubbliche wi-fi non garantiscono sicurezza negli acquisti online.
  • Il 50% non è consapevole che le informazioni personali diffuse in rete possano essere usate per profilazioni a fini commerciali.

Allora come e dove apprendere qualcosa in più in ambito finanziario?

Se si confida nella scuola per crescere dei piccoli trader più consapevoli, si fa prima a tornare al baratto: a stento è entrata l’educazione sessuale; ancora una sconosciuta quella digitale. Per quegli insegnanti che non vogliono arrendersi, un po’ di materiale didattico è fornito sia dalla FEduF (Fondazione per l’Educazione Finanziaria e al Risparmio), sia dal Comitato Edufin (Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria): quiz, racconti e video interattivi a portata di bambino o teenager, permettono di prendere dimestichezza con i primi rudimenti finanziari. Per chi cerca qualcosa di più corposo e istituzionale nella forma, bisogna sapere che quasi tutti gli istituti bancari promuovono l’educazione finanziaria, tramite corsi online, in presenza e materiale informativo. Forse leggere la mail della propria banca prima di cestinarla come pubblicità inutile può servire per venire a conoscenza di questi percorsi formativi.

Per coloro che invece cercano pillole di educazione finanziaria in formato carosello, esistono molti professionisti della finanza votati all’infotainment. L’obiettivo di Aminata Gabriella Fall, sui social conosciuta come Pecuniami, è molto semplice: parlare di soldi in parole povere. Se tasso fisso e tasso variabile sono concetti oscuri o se non si conosce la differenza tra bonifico ordinario e istantaneo, Pecuniami è il profilo da cui partire.

Se invece si stanno cercando Montemagno vibes, infografiche alla Geopop e un occhio anche a come gli eventi di cronaca mondiale incidono sull’economia, la scelta ricade su Davide Berti di The Financial Adviser. Per approfondire ciò che non riesce a stare in un reel di 60 secondi, consigliatissimo il suo canale Youtube. Per trovare la regina dei finfluencer, i content creator a tema finanziario, bisogna però andare oltreoceano: con i suoi 1,1 milioni di follower, l’americana Haley Sacks, aka Mrs. Dow Jones detiene lo scettro del settore. Video informali, eccentricità nella mimica facciale e trend social declinati in ottica finanziaria, sono gli ingredienti del suo successo.

Risparmia responsabilmente, investi consapevolmente!

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios
2560 1440 Federico Ingemi
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