Tutti quelli che non hanno la fortuna di approvvigionarsi in una dispensa riempita e rifornita da altri affrontano quotidianamente la sfida della spesa. E del temibile promemoria che ci lascia in tasca
Tutti i prezzi aumentano. Il carrello della spesa è più pesante. Si arriva a stento alla fine del mese. Tutte frasi che, in coda all’ufficio postale, avrete sentito più volte, di solito pronunciate da genitori/nonni/zii su cui incombe ogni giorno la responsabilità di riempire il frigorifero o almeno di garantire un paio di pasti decenti al resto della famiglia. Un’altra frase che sentirete meno spesso, ma che rientra a pieno titolo tra le lamentele di chi affronta la spesa alimentare come sfida quotidiana, riguarda gli scontrini, temibile promemoria che lo shopping al supermercato ci lascia in tasca. Ma che prima di essere riposto e poi gettato (ricordate, vanno nell’indifferenziata!) – ed anzi prima di uscire dal negozio – andrebbe controllato, sempre.
Sì, lo sappiamo tutti, mettersi a controllare uno scontrino subito dopo le casse del Carrefour, del Conad e dell’Esselunga ci fa sembrare dei pensionati brontoloni che non aspettano altro che potersi lamentare per qualche centesimo mancante nel resto. Sarebbe però opportuno sfidare le occhiate di scherno degli altri Gen Z/Millennial/Y/X/Z e dare uno sguardo, anche superficiale, a quel pezzetto di carta termica pieno di numeri. Nel 10% dei casi, almeno, scoprirete che la somma non fa il totale e che siete incappati in uno di questi 5 inconvenienti.
- Avete riempito il carrello di mozzarelle in offerta, ma l’offerta era scaduta il giorno prima. Succede infatti che, talvolta, gli addetti dimentichino di rimuovere i cartellini colorati che indicano le riduzioni di prezzo legate ad un periodo specifico. Il cliente mediamente distratto vede i numerini colorati, accende il neurone “sconto” e mette nel cestino un numero rilevante di pezzi di quel prodotto. Poi però in cassa il prezzo si rivela essere quello originale, che non giustifica l’incetta appena compiuta e testimoniata da uno scontrino impietoso quanto pesante.
- Lo sconto c’era ma era dello 0%. Può capitare che, sempre per una sfortunata coincidenza, gli addetti appongano sugli scaffali dei cartellini per le allodole con un prezzo a caratteri cubitali e fluorescenti. Poi, più piccolo, diciamo tra le righe, c’è anche la percentuale dello sconto applicato. E talvolta quella percentuale è zero. Ma il cliente mediamente distratto – cioè noi – bada soltanto ai colori e al grazioso carattere utilizzato nella targhetta rinviando ad un momento successivo, probabilmente a casa, la dura consapevolezza di aver risparmiato ben lo 0%.
- Il prezzo era buono, per un alimento scaduto. Scaffali sterminati ci corrono incontro, strapieni di leccornie o di detergenti per il wc. Naturalmente la prima categoria ci invoglia maggiormente ad usare il carrello come una carriola da colmare di appaganti schifezze. O anche di alimenti utili e necessari, magari a prezzo ribassato. Eccoci allora alle prese con 5 scatole di cereali o con altrettante confezioni di piadine, mai visti ad un costo così ridotto. Poi però, dopo aver fatto la fila alla cassa, dopo aver pagato, dopo essere saliti in auto, ci viene un dubbio. E… sì, sono scaduti, tutti, due settimane prima. Questo sullo scontrino in effetti non c’era scritto, ma sulla confezione sì. Il secchio dell’umido ringrazia!
- I clienti del supermercato, che spassosi burloni. Il cliente mediamente distratto ha anche un notevole senso dell’umorismo. E quindi, quando si accorge di aver preso il prodotto sbagliato oppure ne trova uno ad un prezzo migliore lascia il primo dove capita, magari nell’espositore di un altro articolo, quasi uguale al primo. E così, correndo verso le casse per finire la spesa e raggiungere casa prima che il temporale preannunciato dalla radio si abbatta sulla città, sarete voi i fortunati a mettere nel cestino l’oggetto mal riposto, non in promozione, ma praticamente uguale a quello scontato. Solo l’ammontare anomalo dello scontrino vi farà sorgere il dubbio di aver preso un granchio, probabilmente blu.
- Anche in cassa possono esserci persone mediamente distratte. Non sono solo i clienti dei supermercati ad avere altri pensieri mentre bighellonano sotto i neon dei capannoni commerciali. Anche chi lavora alle casse per svariate ore può avere un momento di distrazione (oppure fa un lavoro che detesta e quindi non ci si concentra molto). Stanchezza/frustrazione/disinteresse/odioperilmondo possono portare ad includere nello scontrino un numero esagerato di pezzi di alcuni prodotti, a non scansionare correttamente la tessera fedeltà (addio sconti e punti), ad includere, chissà come, alimenti che nemmeno ci saremmo mai sognati di comperare. Niente di irrimediabile, naturalmente. Basta avere la pazienza di controllare lo scontrino, andare al punto informazioni, fare la fila, rettificare il conto, farsi restituire il maltolto.
Il tutto prima che il temporale…