Tra chicche vintage, momenti amarcord anni Novanta e nuove commedie d’azione
Dopo pranzi e cene con parenti, più o meno serpenti, non c’è detox migliore di una buona e sana maratona cinematografica. E se tra le proposte delle piattaforme streaming non c’è nulla che intercetti i vostri gusti natalizi in fatto di cinema, ecco 5 film natalizi da vedere sotto le feste.
- La novità con i muscoli: “Uno Rosso”
Uscito a novembre, “Uno Rosso” di Jake Kasdan (già dietro la cinepresa di “Sex tape”, “Bad Teacher”, “Jumanji: Benvenuti Nella Giungla”) ha tutti gli ingredienti per diventare un cult natalizio, oltre che un nuovo franchise di Natale targato Prime Video. La trama risponde ai più classici film d’azione: Babbo Natale (J. K. Simmons) è stato rapito; il capo della sicurezza del Polo Nord Callum Drift (Dwayne Johnson) ha 24 ore di tempo per trovarlo e salvare il Natale. Assolda così Jack O’Malley (Chris Evans), hacker che non crede alle favole, il quale presto si dovrà ricredere di fronte a orsi polari parlanti, pupazzi di neve picchiatori, streghe islandesi e krampus. Un mix di botte ed effetti speciali hollywoodiani alla Fast & Furious, con l’aggiunta di nemici mitici stile Marvel e miti natalizi rivisitati in chiave contemporanea. Se al botteghino è stato un flop (quale film oggi non lo è?), non si può dire lo stesso dei numeri ottenuti online: 50 milioni di spettatori in tutto il mondo nei suoi primi quattro giorni su Prime Video, un nuovo record per la piattaforma di Amazon.
- “Canto di Natale”: ma quanti sono?!
Potrebbe diventare lo sport delle feste, accendendo dibattiti infuocati tra le cuginanze di mezzo mondo. La storia di Charles Dickens del 1843 continua a essere una tra le più riciclate nella storia del cinema; ci hanno provato tutti in tutti i modi: il cinema muto con “Scrooge”, or, “Marley’s Ghost” (1901), 17 pellicole dal titolo “A Christmas Carol”, dal 1908 al più recente del 2009 (quello con Jim Carrey), per non parlare poi degli adattamenti animati. Tra questi si possono citare “Festa in casa Muppet” (1992), “Barbie e il canto di Natale” (2008), “Anche i cani vanno in paradiso – Un racconto di Natale” (1998). Non poteva mancare il classicone Disney “Canto di Natale di Topolino” (1983). Di materiale ce n’è, di tempo pure: non resta che decretare quale sia stato il migliore di tutti i tempi.
- La novità d’animazione: “That Christmas”
Richard Curtis, sceneggiatore di “Love Actually”, “Il diario di Bridget Jones” e co-autore del personaggio di “Mr. Bean”, si è lanciato nella scrittura di un film d’animazione, tratto dal suo omonimo libro. Le storie di tre bambini si intrecciano alla vigilia di Natale, quando una bufera di neve e un guaio che coinvolge Babbo Natale rischiano di rovinare le feste: Danny, genitori separati e poco presenti; Sam e Charlie, gemelle agli opposti, la prima ansiosa, la seconda ribelle. Poi c’è Bernadette, giovane babysitter alle prese con una schiera di bambini da accudire sotto le feste. “That Christmas” non è solo un film per bambini ma, per i temi trattati, anche per gli adulti: solitudine, supporto nelle difficoltà, raggiungimento dell’età adulta, l’importanza dei legami umani, sono alla base della prima opera del regista emergente Simon Otto. Ciliegina sulla torta la colonna sonora, “Under the Tree” di Ed Sheeran: un lento perfetto da ballare sotto l’albero.
- La serie italiana: “Odio il Natale.”
Se odiate le domande sui fidanzatini o state cercando una soluzione a quest’ ansia sociale, “Odio il Natale” è la serie che fa al caso giusto. Gianna (Pilar Fogliati) è un’infermiera di 30 anni; la sua vita sentimentale non è affatto rose e fiori. Vittima anche lei degli odiati interrogativi natalizi, opta per una piccola bugia: alla famiglia ha detto di avere il fidanzato e che lo presenterà alla cena di Natale. La missione è presto definita: trovare un compagno in 24 giorni. Tra ricchi imprenditori, mammoni e giovani liceali trovati su Tinder, Gianna è un divertente disastro in amore. 2 stagioni, 12 episodi, interamente disponibili su Netflix, per carpire i segreti su come affrontare i parenti scomodi.
- Il momento “amarcord” anni Novanta targato Mediaset
Sei un Millennial e non resisti alla boomerata della chiacchiera su quanto erano meglio i film che vedevi da bambino. Trascinato dalla nostalgia, i pomeriggi delle vacanze natalizie hanno per te un colore e un suono solo: l’arancione di Rete 4 e quei teaser per i quali Mediaset, per timbrarteli nella mente, non badava a spese. Non è Natale quindi, se non si rivede Tim Allen in “Santa Claus” (1994), se non si piange con Jack Frost (1998), se non si ripetono le battute imparate a memoria di “Mamma ho perso l’aereo” (1990). Che Amazon Prime ha ben deciso di mettere a pagamento.
Che ne sanno i Duemila…