La maestosa cattedrale francese, semidistrutta da un incendio il 15 aprile 2019, verrà riaperta il 7 dicembre 2024: un restauro a tempo di record che verrà celebrato con una serie di eventi (ma che finirà davvero solo nel 2028)
Ebbene sì, sono già passati 5 anni dalle immagini dell’immane incendio che ha devastato una delle chiese più famose del mondo, Notre Dame a Parigi.
Ma sono passati solo 5 anni e quell’edificio antichissimo, imponente e affascinante, è già quasi pronto a tornare ad accogliere milioni di visitatori ogni anno: se ne prevedono oltre 13 milioni nel 2025. Per gli italiani, legati ai cugini francesi da una storica ma anche attuale rivalità, si tratta di un vero smacco, viste le tempistiche più che bibliche con cui sotto il Tricolore (quello con il verde) si costruisce e si ricostruisce, in realtà in effetti i ritardi riguardano più la seconda attività che non la prima.
Basta ricordare, sempre a proposito di immagini, quelle del crollo della Basilica di San Benedetto, a Norcia: era l’estate del 2016, tre anni prima dell’incendio di Parigi. La chiesa fu quasi distrutta dal terremoto. Dopo 8 anni, nonostante le dimensioni della struttura siano di molto – molto inferiori a quelle di Notre Dame, San Benedetto resta transennata, con una ipotesi di riapertura completa “entro la fine del 2025”.
Nell’attesa di sentire di nuovo suonare il campanone di Nostra Signora, ecco 5 informazioni utili per chi ha in programma di visitare Parigi in dicembre o anche nei mesi successivi.
1. La chiesa verrà restituita al culto sabato 7 dicembre. Notre Dame de Paris riaprirà al pubblico a partire dal 7 e 8 dicembre 2024, grazie al lavoro e al talento di centinaia di artigiani e architetti. L’inaugurazione ufficiale della cattedrale avverrà il 7 dicembre 2024 durante una celebrazione liturgica seguita da inevitale benedizione. Il nuovo altare di Notre Dame sarà consacrato l’8 dicembre, durante la prima messa. Le celebrazioni religiose si prolungheranno dall’8 al 15 dicembre 2024 con una celebrazione quotidiana.
2. I turisti (erano circa 11 milioni all’anno prima dell’incendio) dovranno però aspettare e soprattutto prenotarsi. In vista di un previsto aumento dei visitatori, per entrare nella cattedrale sarà necessario utilizzare una App che verrà resa disponibile alla fine di novembre e che proporrà fasce di accesso orarie di 30 minuti, disponibili solo alcuni giorni prima della data per evitare l’incetta e il bagarinaggio (anche perché l’ingresso resterà gratuito).
3. Niente gruppi fino a metà 2025. Se quindi vi propongono un bel tour sociale in autobus in direzione Parigi con l’ambizione di visitare l’appena riaperta cattedrale, sappiate che rischiate di restare delusi. Anche se, in ogni caso, potrete accedere alla mostra dedicata al cantiere “Maison du chantier et des métiers”, dove i diversi mestieri e il sapere fare legati al restauro del monumento vengono messi in luce attraverso una mostra fotografica.
4. Anche se le campane torneranno a suonare, il cantiere proseguirà fino al 2028 (forse 2030). I lavori di ripristino della cattedrale parigina affacciata sulla Senna non sono in realtà stati finiti. Le operazioni di pulizia di muri, vetrate e volte, di restauro dell’organo da 8000 canne e dei pavimenti a scacchi bianco e nero, vanno avanti. Così come l’installazione delle nuove vetrate, create da sei artisti francesi contemporanei, che sostituiranno le vetrate ottocentesche.
5. Gli eventi collaterali. Per festeggiare la riapertura di Notre Dame sono previsti: concerti di cori al Collège des Bernardins dal 9 all’11 dicembre; nel quartiere della Sorbona, il Musée de Cluny (Musée National du Moyen Âge) farà “parlare le pietre”, con una esposizione dedicata alle antiche sculture della chiesa; nel ben più moderno quartiere della Défense, la Cité de l’Histoire proporrà “Eternelle Notre-Dame”, una esperienza immersiva basata sulla realtà virtuale.