• it
lunedì, 09 Dicembre 2024
  • it
lunedì, 09 Dicembre 2024
  • it
lunedì, 09 Dicembre 2024

5 alternative alla X di Musk

Tempo di lettura: 3 min.

La discesa in campo, sempre più esplicita, del miliardario sudafricano ha creato diffusi malumori in un certo numero di utenti e affezionati utilizzatori di Twitter – X. Che ora stanno cercando una valida alternativa alla sociosfera di Elon Musk

Un po’ per moda e un po’ per militanza. Alcuni per profonda convinzione altri per strategica rincorsa della polemica del momento. Su X e su altri canali impazzano gli addii, veri o solo annunciati, di personaggi più o meno seguiti che non vogliono avere nulla a che fare con Elon Musk, quasi ministro di Trump e dispensatore di teorie e idee non esattamente progressiste.

Ed allora ecco che da Stephen King a Francesco Guccini, da Ben Stiller a Whoopi Goldberg, dal Guardian al Wall Street Journal, da Elio a Pierò Pelù, è tutto un postare saluti e arrivederci in ecosistemi digitali meno compromessi. “2024, fuga da X” potrebbe essere il titolo di questo fenomeno, di cui andranno a beneficiare, non soltanto ma soprattutto, le 5 piattaforme che sembrano le più amate dagli apolidi di Twitter.

1. Bluesky. Il social nato dall’intuizione di un ex fondatore di Twitter, Jack Dorsey, avrebbe da poco raggiunto i 18 milioni di utenti, con una impennata piuttosto significativa nelle ultime settimane e un piazzamento più che onorevole tra le app più scaricate.  Sotto al logo della farfalla blu si muove un mondo di nostalgici del Twitter dei primordi e del microblogging del tempo che fu. In cui anche la limitatezza del pubblico può diventare un valore, visto che riduce il rumore di fondo e l’inquinamento comunicativo e permette maggiori interazioni e visibilità dei contenuti pubblicati.

2. Mastodon. Basato su una rete che sfrutta lo stesso protocollo AT di Bluesky (che permette quindi di condividere post nelle due app), rappresenta la più grande rete di micro blogging open source, libera e decentralizzata del pianeta. Ideato da Eugen Rochko nell’ormai lontano 2016, questo social media non concede spazio ad algoritmi e pubblicità. Gli iscritti a Mastodon possono creare un’istanza, ossia un sito sul quale girerà il social che permetterà di collegarsi e interagire con altre istanze. La sua timeline è limitata a cinquecento caratteri e sono attivi strumenti di tutela della privacy e di prevenzione delle molestie.

3. Threads. La creatura social collaterale lanciata da Meta è probabilmente il principale competitor di X, visto che conta 275 milioni di utenti mensili. Una posizione dominante acquisita anche grazie al tempismo con cui la deriva di Twitter X è stata compresa e valutata nelle sue potenzialità negative. Attivato in Europa alla fine del 2023, Threads è strettamente connesso a Instagram e  può essere utilizzato solo se si possiede un account IG. Anche se per ora il social è privo di pubblicità, alcune anticipazioni prevedono che nel 2025 questa situazione cambierà e gli annunci inizieranno a comparire anche qui.

4. Hive Social. Creato 5 anni fa per “permettere agli utenti di restare in contatto con gli amici e la famiglia”, l’Alveare è un social improntato alla semplicità, che riserva un ruolo molto ridotto agli algoritmi. Il profilo può essere collegato agli account Spotify o Apple Music, creando una colonna sonora di presentazione. Si possono impostare pronomi e  segno zodiacale Non c’è un limite al numero di foto che si possono allegare, così come non ci sono limiti al numero di caratteri per post: insomma un social per logorroici ed allergici alla sintesi, testuale e visuale.

5. Canali Whatsapp. Se avete capito a cosa servono, i canali Wapp possono essere una simpatica alternativa ai tradizionali sistemi di condivisione di contenuti, foto, emozioni. Non consentono un range di interazioni ampio e differenziato come X o Blusky, ma offrono la possibilità di creare un proprio universo, basato solo sulle reazioni, depurato di polemiche infinite e tempeste di m… abilmente orchestrate. I Canali forse sono limitati in quanto a dialettica e confronto, ma sicuramente sono l’ambiente meno stressanti della sociosfera!

Illustrazione di Gloria Dozio – Acrimònia Studios
2560 1440 Marco Squadroni
Chi cerca, trova