Le Olimpiadi del 2024 sono state probabilmente il più grande spettacolo delle ultime settimane. Ma per quali motivi le ricorderemo?
Quali sono i motivi per cui vale la pena ricordare le Olimpiadi di Parigi appena concluse?
Eccone alcuni memorabili secondo Acrimònia.
- La Maratona di apertura
Lo spettacolo di apertura dei giochi olimpici è sempre un momento di grande impatto. Ma quello di Parigi di momenti se ne è presi parecchi, superando le 4 ore. La grandiosità francese si è espressa ai massimi livelli, con un evento che secondo alcuni ha offuscato e fatto dimenticare il motivo stesso della cerimonia.
- La penultima Cena
Sul finire, diciamo così, della spettacolare apertura dei giochi c’è stato il divisivo momento LGBTQI+, con una maratona nella maratona in cui l’universo arcobaleno è stato protagonista ed ha fatto andare di traverso il dessert a molti spettatori, che hanno pensato davvero di trovarsi di fronte alla propria Ultima cena. Invece c’erano di mezzo Dioniso, Gargantua, Pantagruel, i Puffi e chissà chi altro. Il sottotitolo più appropriato sarebbe stato: “Appena la capisco mi incaz…”.
- L’assassino fiaccolato corre sui tetti
Lo abbiamo pensato tutti, con diversa intensità in base a caratteri genetici e generazionali: il portatore della fiamma che correva sui tetti, nei musei e cavalcava il cavallo d’acciaio, assomigliava maledettamente al protagonista di Assassin’s Creed. Scartando l’ipotesi che questa somiglianza fosse voluta (a meno che i poteri forti non vogliano far tornare di moda il videogioco) resteremo per sempre nel dubbio di chi fosse o fossero davvero, visto che in questo caso la maschera si è presa tutta la scena.
- La Senna, fiume infido
Il fiume di Parigi, infido come i parigini, si è finto addomesticato, lindo e pulito. Ha sabotato i test sulla presenza di inquinanti e scarichi fognari illudendo la sindaca della città di aver trasformato, con appena 1,4 miliardi di euro, un corso d’acqua metropolitano e immondo nel torrente in cui Heidi faceva il bagno. La situazione, mai come in questo caso, è fluida. Un giorno le sue acque sono balneabili, quello successivo no. Solo il resoconto delle infezioni post gare potrà dare risposte limpide.
- Gioire della sconfitta
La nuotatrice italiana Benedetta Pilato, quarta classificata alle Olimpiadi di Parigi 2024 nei 100 metri rana per un centesimo. Quando è stata intervistata non ha pianto ma si è detta soddisfatta, in ogni caso, di aver partecipato alle Olimpiadi e di aver sfiorato il podio. Un approccio così tanto sportivo da aver fatto infuriare gli sportivi – soprattutto quelli da divano – che hanno sdegnosamente commentato: “Allora che ci sei andata a fare, per perdere??”. Stessa sportività dimostrata dal fiorettista Filippo Macchi, che invece di sbraitare contro gli arbitri ha deciso di accettarne il verdetto.
- Dormire sugli allori
Gli atleti, scultorei e muscolosi in grande maggioranza, devono pur riposare tra una gara e l’altra. Ma all’interno delle camerate del Villaggio olimpico si sono trovati con dei letti di cartone, alla cui socializzazione ha fatto seguito una indignazione planetaria, apparentemente legata soprattutto alla effettiva possibilità di utilizzare quei giacigli riciclabili per attività sportive notturne di coppia. Fortunatamente l’allarme è presto rientrato: quelle brande, già utilizzate a Tokyo 2020, reggono oltre 250 chili. La fornitura di condom riservata agli atleti non andrà dunque sprecata.
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- Nuotatrici col trucco
In quella che è stata presentata come la prima Olimpiade a parità di genere – intesa come calcolo numerico dei partecipanti suddivisi tra uomini e donne – un piccolo caso dagli effetti professionalmente rilevanti è scoppiato proprio per la frase “inopportuna” di un commentatore inglese che avrebbe voluto simpaticamente – per lui – spiegare il ritardo delle nuotatrici rispetto al podio con la loro esigenza di doversi truccare. Vista la corporatura e il fisico di queste atlete, è stato fortunato a rimetterci solo il posto.
- Medaglie riciclate
Una medaglia olimpica è sempre un bell’oggetto da esibire e un argomento di conversazione di un certo livello. Ma se il riconoscimento in questione, che sia d’oro, d’argento o di mirra, riporta incastonato un vecchio pezzo di metallo riciclato, allora il suo valore sociale cresce parecchio. Soprattutto se quel metallo faceva parte della struttura originaria della Torre più famosa del mondo ed è stato appositamente recuperato per premiare i migliori partecipanti a Parigi 2024.
- Non si mangia come a casa
Le truppe olimpiche acquartierate a Parigi, tra una gara e l’altra, si sono anche abbondantemente nutrite e rifocillate. Dare da bere e da mangiare ad atleti, giornalisti, commentatori, dirigenti e scrocconi vari divisi dalle lingue ma uniti dalla fame non deve essere stato facile. E infatti qualche mugugno pare essersi sollevato. Non molto apprezzato il caffè servito in Sala Stampa, che è stato paragonato ad una tazza di acqua della Senna con della polvere solubile malamente mescolata. Stando agli atleti inglesi, che però con la Francia hanno problemi secolari, il cibo sarebbe proprio immangiabile, scarso nel migliore dei casi. Tanto da richiedere un piano B con cuochi specializzati nelle prelibatezze di oltre Manica.
- Simone Biles
Dopo le difficoltà dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020, quando si dovette ritirare dalla finale a squadre femminile e dalle quattro finali individuali per problemi di salute, la ginnasta americana tanto ammirata dai GenZers – per la sua forza, il suo carattere e la sua abilità – è tornata sulla pedana. I suoi esercizi mettono a silenzio tutte le banalità e le polemiche, rendono l’idea della dedizione e della fatica necessarie per certi risultati, lasciano tutti senza parole. Senza nulla togliere alle altre centinaia di sportivi che hanno animato Parigi 2024.
- Boxe, roba da uomini
Lontani i tempi in cui guardando un incontro di pugilato si commentavano i colpi, la prontezza, la capacità di reagire ad un gancio ben assestato. A Parigi 2024 è andata in scena la boxe da laboratorio, tutta incentrata sui cromosomi, l’intersessualità e le analisi del dna. L’onda nera delle polemiche, delle fake news e della propaganda sempre più becera ha reso la questione grottesca ben oltre la media del periodo. Attenzione al lato sportivo, zero.
- In fuga con Topolino
Una nuotatrice olimpica che fugge dal Villaggio per andare nel Parco? Pare di sì. Per questo motivo, secondo gli analisti e gli esperti della materia, la nuotatrice paraguaiana Luana Alonso sarebbe stata allontanata dalla squadra e le sarebbe stato vietato di tornare tra gli atleti suoi connazionali a causa di comportamenti “inadeguati”. Probabilmente i problemi erano altri, ma l’idea della fuga verso Disneyland era troppo ghiotta per non essere sfruttata per costruire un caso e la solita mezz’ora di shitstorm.
- Italiane in purezza
E sempre in tema di shit. La nazionale italiana vince l’oro nella pallavolo. Spettacolo sportivo e agonistico di livello. Ma lo spettacolo migliore che taluni “politici” italiani riescono a dare ruota intorno alla purezza delle origini di alcune giocatrici, ovviamente quelle il cui colore della pelle risulta più fastidioso per certe pupille. Impossibile, per alcuni, gioire semplicemente per un bel momento di sport, la polemica d’agosto, futile e ottusa, parte in automatico. Medaglia di fango conquistata anche stavolta.